Serie A, Raynaud (Sky): ''Non siamo noi a fare i calendari del campionato''
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Digital-Sat (com. stampa)
In occasione del turno infrasettimanale di Serie A che si sta disputando in questi minuti, il Vice President Sky Sport Channels & Advertising, Jacques Raynaud, ha rilasciato con una nota stampa la seguente dichiarazione:
«In queste ore ho letto alcuni commenti in merito al calendario della Serie A che rischiano di creare come minimo molta confusione. Ritengo quindi importante chiarire alcuni punti, soprattutto perchè coinvolgono le oltre 5 milioni di famiglie che ogni mese con il loro abbonamento a Sky sostengono con passione la grande maggioranza dei costi del calcio italiano. La partita di ieri sera è stata annullata per motivi di ordine pubblico legati alla sicurezza dello stadio. Le pay-tv non hanno nulla a che fare con le condizioni degli impianti sportivi, cosa che non si può dire invece di alcune amministrazioni locali e delle società di calcio che proprio dagli abbonati alle pay-tv hanno ricevuto solo durante gli ultimi due anni oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro. Una cifra che corrisponde ad oltre 2 milioni di euro al giorno inclusi Natale, Ferragosto e Santo Stefano.
Purtroppo le società di calcio - ad eccezione della Juventus - non hanno investito quasi nulla di questa cifra straordinaria negli stadi dove accolgono ogni domenica i loro tifosi, con le evidenti conseguenze di queste ore.
Ricordo infine che non sono le pay-tv a decidere il calendario della Serie A. Questo calendario è deciso dalla Lega Calcio che gestisce in completa autonomia date, anticipi e posticipi, oltre alla scelta dei 5 turni infrasettimanali.
Certo, gli orari e la struttura del calendario sono la diretta conseguenza dei costanti aumenti di corrispettivi richiesti dalla Lega e dalle squadre per i diritti televisivi. Si vuole diminuire gli anticipi e i posticipi? C'è una soluzione davvero semplice, che è la stessa nel calcio come in qualsiasi mercato e per qualsiasi prodotto: il venditore torni a chiedere un prezzo più accettabile e i compratori naturalmente chiederanno in cambio meno prodotto».
Le News più commentate del Mese