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Marano (Rai): ''Per la Rai è il momento di diventare full digital''

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Fonte: Adnkronos / Radiocorriere

I
Internet e Tv

Per la Rai è giunto il momento di diventare 'full digital', come ha annunciato il vicedirettore generale Antonio Marano, in occasione della presentazione dei palinsesti del prossimo autunno a Milano. «Adesso ci sentiamo più che mai servizio pubblico - ha detto Marano - perchè adesso arriviamo davvero ovunque».

Infatti, dopo aver conquistato gli schermi di tablet e smartphone, i canali vecchi e nuovi saranno sempre più presenti sul web, con Rai.tv, e sui social network. «Siamo molto cresciuti - ha aggiunto Marano - con i nostri 15 canali siamo diventati i primi in Europa, facendo programmi di qualità sempre superiore»


La Rai al Futuro

di Antonio Marano
Vice Direttore Generale Rai - Coordinamento dell'Offerta Radiotelevisiva

Se ne è parlato tanto e finalmente ci siamo: il prossimo Autunno sarà la prima stagione "full digital" della storia del mercato televisivo nazionale. Tutti gli italiani, attraverso il digitale terrestre o la complementare piattaforma satellitare, avranno finalmente accesso all'ampia e articolata offerta gratuita multicanale predisposta dai vari operatori.

Un menu di offerta senza precedenti capace di soddisfare anche le esigenze più specifiche e che sarà sempre accessibile, gratuitamente, da ogni schermo presente in casa. Per una rivoluzione che si completa, un'altra muove inesorabile e rapida i suoi passi generando un'ulteriore modifica del panorama televisivo, in prospettiva ancor più profonda e strutturale.

Il riferimento è ovviamente alla rete Internet e in particolare a tre grandi fenomeni evolutivi: i social network, capaci di dare un nuovo senso e valore a parte della tv in diretta e di modificare il rapporto tra gli editori e le persone, i servizi di distribuzione di canali e contenuti tv/video, i prodotti audiovisivi web-native che portano alla ribalta una nuova generazione di talenti.

Dopo aver conquistato nuovi schermi quali smartphone e tablet, questa moltitudine di contenuti e applicazioni inizia a diventare fruibile direttamente dai televisori di ultima generazione o per il tramite di device esterni ad essi collegati.

Quello brevemente tratteggiato è uno scenario molto sfidante e costellato da numerose incognite, acuite dalla perdurante crisi economica, ma al tempo stesso entusiasmante e ricco di opportunità di innovazione che Rai ha affrontato e continuerà ad affrontare con grande impegno per proporre un nuovo modo di essere Servizio Pubblico.

La strategia che abbiamo definito e implementato nell'ultimo triennio si basa su due pilastri:

  1. la definizione di un nuovo progetto editoriale multicanale caratterizzato da una forte identità di Gruppo e dalla netta differenziazione delle linee editoriali e dei pubblici di riferimento delle reti generaliste e specializzate.
  2. l'innovazione, il potenziamento editoriale e distributivo dell'offerta web, con un focus particolare su Rai.tv e i suoi servizi, sull'integrazione con i social network e sullo sviluppo selettivo di progetti editoriali crossmediali. Alle tre reti generaliste, abbiamo affiancato undici reti specializzate chiamate a proporre una programmazione più mirata per soddisfare i bisogni dei pubblici poco o per nulla coperti dai canali tradizionali: la serialità e il cinema di culto di Rai 4, il meglio della fiction e del cinema di ogni tempo di Rai Premium e Rai Movie, l'intrattenimento e l'approfondimento culturale di Rai 5 e Rai Storia, l'informazione "always on" di Rai News, lo spettacolo dello sport con due canali dedicati, l'offerta per bambini e ragazzi di Rai Yoyo e Rai Gulp, e ancora il canale educational Rai Scuola. E in aggiunta, il grande spettacolo di Rai Hd che propone in alta definizione nativa il meglio della programmazione del Servizio Pubblico, come sta avvenendo in queste settimane con i campionati europei di calcio.

Un grande gioco di squadra, di tutto il personale del Gruppo Rai, che ci ha permesso di allestire un'offerta in chiaro che nel suo insieme è di ottimo livello e non ha pari  anche in termini qualitativi, a livello nazionale ed europeo.

Quali sono stati i riscontri da parte degli italiani? Positivi sul piano del maggior riconoscimento del nostro ruolo di editore di Servizio Pubblico e su quello degli ascolti con la conferma della leadership di Gruppo, di Rai 1 e del complesso dei canali specializzati.

Nella stagione 2011/2012, lo share medio giornaliero del Gruppo Rai è stato pari al 40,1% e ben otto dei dieci programmi più visti, compresi i primi quattro, sono targati Rai. Nella stagione primaverile appena conclusa, le reti specializzate Rai hanno superato il 5% di share nelle 24ore (5,5% sul target 25-54anni) nel totale nazionale raggiungendo il 6,4% nelle regioni "all digital". E nel prossimo autunno, grazie anche agli ultimi switch-off nel Sud Italia, cresceranno ancora, in modo significativo.

I primi mesi del 2012 sono stati caratterizzati dal rilascio delle nuove versioni del portale Rai.it e, soprattutto, del video portale Rai.tv che rappresenta il cuore della nostra offerta web. Rai.tv propone gratuitamente tutta l'offerta tv e radio in diretta, il servizio Rai Replay che rende disponibili i programmi trasmessi nei sette giorni precedenti dalle reti generaliste e da Rai 5, una vasta selezione di programmi tv e radio disponibili on demand e in podcast.

Rai.tv è sempre più un progetto multipiattaforma ed è ora disponibile anche su smartphone, tablet e tv/decoder connessi: la tv e la radio di Rai sono, dunque, sempre
accessibili e a disposizione dei loro pubblici adattandosi alle loro esigenze e alle varie occasioni, modalità e device di fruizione.

E' proseguito, inoltre, il lavoro di integrazione con i social network con un coinvolgimento crescente delle strutture editoriali e dei principali programmi tv e radio: il pubblico Rai è sempre più attivo e partecipativo e il nostro sforzo va nella direzione di intensificare questa relazione e di farla divenire parte integrante della progettualità editoriale.

L'altra linea di sviluppo dell'offerta è correlata alla declinazione web dei canali, delle testate giornalistiche e dei programmi radio-televisivi sulla base di logiche di selettività e di sensibile incremento dei contenuti e degli eventi prodotti ad hoc per la rete.

Anche in questo caso, i risultati sono stati davvero incoraggianti sia sul piano della legittimazione del nostro valore pubblico, sia sua quello dei volumi di traffico: dopo la crescita del 10% riscontrata nel 2011, i primi mesi del 2012 segnano un ulteriore +9% in termini di pagine viste.

In forte ascesa anche i download di applicazioni Rai per smartphone e tablet: hanno superato quota 1.300.000, con una rapida accelerazione impressa negli ultimi mesi
dall'app Rai.tv per iPad.

Da questa strategia è scaturita una Rai profondamente diversa rispetto a quella di soli due o tre anni fa: una Rai che coglie le opportunità delle nuove tecnologie per innovare, rafforzare, segmentare l'offerta di contenuti e servizi rendendola sempre disponibile ai suoi pubblici, ovunque essi si trovino.

La vera forza della Rai risiede nel prodotto, nei contenuti editoriali, che sono e rimarranno sempre in una posizione di assoluta centralità nelle strategie del Gruppo. La nostra funzione di Servizio Pubblico radiotelevisivo è di grande importanza perché, da sempre, esercita un forte impatto sulla popolazione. L'aggiornamento dell'offerta editoriale, rispetto ai mutamenti che caratterizzano la società contemporanea e il mercato della comunicazione complessivamente inteso, è e sarà l'obiettivo prioritario di
Rai.

Con un'offerta multigenere e di qualità che investe in cinema, fiction di produzione interna, intrattenimento, eventi sportivi che coprono discipline note e meno note, animazione e produzioni dedicate ai bambini e ragazzi, informazione - capillare su tutto il territorio, soprattutto nei momenti dell'emergenza -, documentari, inchieste, musica e teatro, la Rai è al centro del sistema-Paese contribuendo fattivamente alla sua crescita culturale, anche sotto il profilo industriale. Questa è d'altra parte la ragione su cui si fonda l'esistenza degli operatori di Servizio Pubblico, anche nell'ambito di contesti competitivi e di mercato. Questa è e sarà la ragion d'essere di Rai, nonché la sua mission principale.

Ricordare da dove siamo partiti e vedere i risultati che abbiamo conseguito è fonte di grande soddisfazione e orgoglio, ma è ancor di più il miglior stimolo a proseguire con determinazione lungo la strada della strutturale e permanente innovazione editoriale e tecnologica.

Chiuso il ciclo del passaggio alla tv digitale, ci concentreremo sulla definitiva messa a punto del nostro bouquet televisivo e, soprattutto, su un importante sviluppo della nostra offerta Internet che prevederà anche il lancio di contenuti web-native.

Il triennio che abbiamo di fronte sarà, dunque, un'ulteriore fase decisiva e sfidante per disegnare una Rai rinnovata nei contenuti, nella qualità, nella tecnologia. Una Rai che vuole essere polo di riferimento e modello di eccellenza editoriale per tutti gli operatori del mercato, al "Servizio" del Paese. Una Rai che vuole rappresentare l'Italia nel mondo aprendo anche la conoscenza del mondo agli italiani. Insomma, Rai, ovunque, per tutti i pubblici.

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