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Il Quirinale attende il nuovo Capo dello Stato: dirette tv non stop fino all'elezione

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Fonte: Digital-Sat

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Il Quirinale attende il nuovo Capo dello Stato: dirette tv non stop fino all'elezioneElezione del presidente della Repubblica no stop. Il Parlamento si riunirà in seduta comune a partire dalle 10 e se i partiti dovessero trovare un'intesa già al primo scrutinio il nome del futuro Capo dello Stato si conoscerà per l'ora di pranzo, tra le due e le tre. Qualora invece fosse fumata nera allora una nuova seduta comincerà intorno alle 15. E così si continuerà con due votazioni al giorno, anche nel weekend, fino a che le Camere non avranno scelto il nuovo inquilino per il Colle più alto.

COME SI ELEGGE IL CAPO DELLO STATO

Il presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune, integrato da 58 rappresentanti delle Regioni. La procedura seguita vuole che 30 giorni prima della conclusione del settennato il presidente della Camera dirami la convocazione del Parlamento in seduta comune. Nei 30 giorni tra convocazione e apertura della prima seduta i Consigli regionali eleggono i propri rappresentanti: tre per regione, con l'eccezione della Valle d'Aosta che ne elegge uno.

Il Parlamento in seduta comune è presieduto dal presidente della Camera, che ha al suo fianco il presidente del Senato. Il primo atto è quello della lettura dell'elenco dei delegati regionali. L'Aula di Montecitorio, dove si svolgono le riunioni congiunte del Parlamento, viene opportunamente risistemata per consentire a tutti i «grandi elettori» di prendervi posto.

I grandi elettori saranno 1.007: 630 deputati, 319 senatori e 58 delegati delle Regioni. La Costituzione prevede che nelle prime tre votazioni la maggioranza richiesta per l'elezione sia quella dei due terzi dei componenti dell'Assemblea, pari a 672 voti.

Dal quarto scrutinio il quorum si abbassa: per essere eletti basterà la maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea, pari a 504 voti. Per consuetudine voteranno prima tutti i senatori, poi i deputati e quindi i delegati regionali. La 'chiama' dei grandi elettori sarà ripetuta due volte. Ognuno, per assicurare la segretezza del voto, scriverà il nome del candidato che intende votare in una cabina posta sotto il banco della presidenza. Quindi, uscito dalla cabina, depositerà la scheda, ripiegata in quattro, nell'urna di vimini e raso verde, ribattezzata «l'insalatiera».

Lo spoglio delle schede è fatto dal presidente della Camera, che legge i nomi dei candidati uno ad uno ad alta voce. Il conto delle schede viene tenuto dai funzionari della Camera e dai componenti dell'ufficio di presidenza di Montecitorio, che si assumono il compito di scrutatori. Nel 1992 Oscar Luigi Scalfaro era presidente della Camera e lesse le schede della votazione che lo portò al Quirinale; ma poco prima che il quorum fosse raggiunto, lasciò il posto al vice presidente della Camera, Stefano Rodotà e aspettò il risultato definitivo nel suo ufficio. 

I risultati di ogni votazione vengono letti all'Assemblea al termine dello spoglio. Per essere messe a verbale le preferenze ai candidati devono essere almeno due. Chi riceve un solo voto viene conteggiato genericamente tra i voti dispersi.

I PRECEDENTI

Ecco i risultati delle votazioni degli undici capi dello Stato eletti nella storia della Repubblica.

  • ENRICO DE NICOLA. È stato eletto dall'Assemblea Costituente capo provvisorio dello Stato il 28 giugno 1946. De Nicola fu eletto con 396 voti su 501 votanti. Si dimise per motivi di salute il 25 giugno 1947 ma il giorno dopo, 26 giugno, l' Assemblea Costituente lo rielesse a larghissima maggioranza con 405 voti su 431 votanti.
  • LUIGI EINAUDI. È stato eletto l' 11 maggio 1948 al quarto scrutinio. Ebbe 518 voti su 871 votanti. La maggioranza richiesta era di 451 voti. Le votazioni erano cominciate il 10 maggio.
  • GIOVANNI GRONCHI. È stato eletto il 29 aprile 1955, al quarto scrutinio con 658 voti su 833 votanti. La maggioranza richiesta era di 422. Le votazioni erano cominciate il giorno prima, 28 aprile.
  • ANTONIO SEGNI. È stato eletto il 6 maggio 1962, al nono scrutinio con 443 voti su 842 votanti. La maggioranza richiesta era di 428. Le votazioni erano cominciate quattro giorni prima, il 2 maggio.
  • GIUSEPPE SARAGAT. È stato eletto il 28 dicembre 1964, al 21/o scrutinio con 646 voti su 927 votanti. La maggioranza richiesta era di 482 voti. Le votazioni erano cominciate il 16 dicembre e si era votato anche il giorno di Natale. 
  • GIOVANNI LEONE. È stato eletto la vigilia di Natale del 1971, al 23esimo scrutinio con 518 voti su 996 votanti. La maggioranza richiesta era di 505. Le votazioni erano cominciate il 9 dicembre. 
  • SANDRO PERTINI. È stato eletto l'8 luglio 1978 al 16/o scrutinio con 832 voti su 995 votanti. La maggioranza richiesta era di 506 voti. Le votazioni erano cominciate il 29 giugno.
  • FRANCESCO COSSIGA. È stato eletto il 24 giugno 1985 al primo scrutinio con 752 voti su 977 votanti. La maggioranza richiesta era di 674 voti. 
  • OSCAR LUIGI SCALFARO. È stato eletto il 25 maggio 1992, due giorni dopo la strage di Capaci in cui la mafia uccise i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e cinque uomini della scorta. La fumata bianca giunse al 16esimo scrutinio con 672 voti su 1002 votanti. La maggioranza richiesta era di 508. Le votazioni erano cominciate il 13 maggio.
  • CARLO AZEGLIO CIAMPI. È stato eletto il 13 maggio del 1999 al primo scrutinio con 707 voti su 990 votanti. La maggioranza richiesta era di 674. 
  • GIORGIO NAPOLITANO: È stato eletto al quarto scrutinio il 10 maggio 2006 con 543 voti su 990 votanti. La maggioranza richiesta era di 505 voti.

L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE IN DIRETTA TV:

Dirette fiume da per seguire il voto per il Quirinale. Il voto comincerà alle 10, poi, nel caso di fumata nera, si tornerà in aula alle 15. Così anche nel week end, con due votazioni al giorno.

Su Rai1 dalle 8.40 alle 10.00, sarà Unomattina ad occuparsi dell'elezione del Presidente della Repubblica. In diretta da Montecitorio, Paolo Di Giannantonio svelerà i nomi con cui i partiti si presenteranno alle prime votazioni a partire dalle 10.00. Tra i suoi ospiti Massimo Franco del 'Corriere della Sera', Mario Ajello de 'Il Messaggero' e il quirinalista Nicola Graziani. In studio con Franco Di Mare e Elisa Isoardi ci saranno Marcello Sorgi de 'La Stampa', Massimo Giannini, vicedirettore de 'La Repubblica', Sabrina Biraghi direttore del 'Tempo', Gaetano Quagliariello (Pdl), Marco Meloni (Pd) e, in collegamento dalla sede del Foglio, il direttore Giuliano Ferrara.

‘Unomattina Verde’, ‘Unomattina Rosa’, ‘Unomattina Storie Vere’ e ‘La Prova del cuoco’, non andranno in onda per fare spazio a Rai Parlamento che, a partire dalle 10.00 fino alle 13.30, seguirà in diretta il 1° scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica. Ospiti in studio per commenti e approfondimenti lo storico Giovanni Belardelli e il costituzionalista Francesco Clementi. In collegamento con Montecitorio, interviste con i protagonisti e i principali commentatori ed editorialisti.

Diretta anche su La7. A partire dalle 10.00, Enrico Mentana conduce lo speciale TgLa7 per seguire in tempo reale tutte le votazioni per l'elezione del successore di Giorgio Napolitano. Nel corso della diretta, ospiti in studio e interviste in collegamento per i commenti a caldo.

Spazio ovviamente alla diretta anche sulle reti all news: su Rainews 24, Tgcom24 e SkyTg24 le votazioni saranno seguite e commentate con ospiti in studio e collegamenti telefonici, finestre aperte su Montecitorio e i collegamenti con gli inviati.

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