Miss Italia, Patrizia Mirigliani: ''Ma di cosa ha paura la Rai?''
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
«Sulla fine del rapporto tra Miss Italia e la Rai, in questo ultimo mese sono state rese molte dichiarazioni basate soltanto sui 'si dice' L'unica verità e che questo concorso ha aperto in 70 anni le porte del cinema e della tv a migliaia di ragazze, attraverso una strada tutelata e pulita. Rai1 ha comunicato ufficialmente la rinuncia a Miss Italia solo all'inizio di maggio, creando al concorso una situazione di gravissimo disagio. Di cosa ha paura? Che le donne belle siano indipendenti?».
Patrizia Mirigliani non ci sta a farsi sbattere la porta in faccia, dopo il mancato inserimento nella bozza dei palinsesti autunnali della rete ammiraglia del servizio pubblico. »Da professionista e da donna, confesso, mi sarei aspettata almeno una telefonata», sottolinea, e in una conferenza stampa a Roma rilancia il suo invito a Giancarlo Leone a un incontro, »forte dell'amicizia e della collaborazione con la Rai protrattasi per 25 anni»
Mirigliani ribadisce quindi quelle che lei stessa definisce una serie di «incongruenze» nella decisione di viale Mazzini di non rinnovare il contratto tra la Rai e Miren, scaduto con l'edizione dello scorso anno. A difesa della kermesse che incorona la più bella d'Italia si schiera anche la senatrice del Pd Silvana Amati che ha annunciato un'interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato:
«Credo - ha detto - che sia giusto capire il motivo della scelta sia per l'importanza storica del concorso sia per le campagne sociali che Miss Italia ha condotto». Per quale motivo, chiede ancora Mirigliani, la scelta di interrompere miss Italia «è stata comunicata solo a Lucio Presta che non ha titolo per raccogliere una comunicazione così importante, pur essendo un interlocutore? E se viale Mazzini, come annunciato a maggio da Leone, aveva deciso, fin da gennaio, di non realizzare il programma, perchè non lo ha detto direttamente e subito a me?».
L'avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha riferito i contenuti di una mail da lui ricevuta ieri da Leone in cui il direttore di Rai1 sottolinea come Miss Italia «non sia coerente con i progetti di rete». »Che significa?», domanda Rienzi «E il matrimonio in diretta della Marini è invece coerente?». Leone (che ha inviato per conoscenza il testo della sua risposta anche alla presidente Rai Anna Maria Tarantola, al direttore generale Luigi Gubitosi e al responsabile degli Affari legali dell'azienda, Salvatore Lo Giudice) nella mail risponde a Rienzi precisando «due fatti non secondari: il primo rappresentato dal fatto che il direttore di Rai1 è responsabile della linea editoriale e dei conseguenti progetti (in questa veste ritiene appunto Miss Italia non coerente con i progetti di rete); il secondo è che questa comunicazione è stata data da me al sig. Presta fin dal gennaio scorso».
Leone fa quindi notare nella mail che dalla scorsa edizione «Presta è formalmente l'interlocutore Miren con Rai, non intercorrendo, tra l'altro, alcun vincolo contrattuale tra le parti». Il direttore di Rai1 aggiunge che lo stesso Presta »non soltanto ha correttamente e sollecitamente informato di ciò la signora Mirigliani, ma nei mesi successivi ha insistito, senza successo, affinché Rai1 modificasse la propria posizione in proposito». Infine, il fatto che Miss Italia «costituisca per Rai un costo importante e soltanto limitatamente coperto da ricavi commerciali, non è il principale problema perché la trasmissione si faccia, ma un elemento ulteriore che si aggiunge ad una valutazione editoriale che è alla base di tutto».
Interpellato dall'ANSA Lucio Presta conferma: «Leone mi ha informato a gennaio della sua intenzione di non mandare in onda le finali del concorso. Detto questo nei mesi successivi ci sono stati una serie di incontri da parte mia a Viale Mazzini per conto della Miren per cercare una soluzione. Il fatto, a mio giudizio, non è tanto dover insistere sulle date delle comunicazioni, quando chiedersi se era giusto o meno cancellare il concorso dai palinsesti della Rai. Io ritengo sia stato un errore. Ma non decido io». Rienzi ha annunciato che Codacons e l'Associazione utenti radiotelevisivi chiedono, in base alla legge 241/90, «di conoscere quanto la Rai ha incassato lo scorso anno con la pubblicità, le sponsorizzazioni e il televoto legato a Miss Italia».
Da Viale Mazzini fanno sapere che i costi dello scorso anno sostenuti dalla Rai per Miss Italia sono stati complessivamente di 4 milioni di euro per due puntate, a fronte dei quali sono stati pari a 1 milione e mezzo i ricavi, tra convenzione con Montecatini e pubblicità.
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