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Maurizio Crozza sigla con La7 un contratto triennale in esclusiva

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Fonte: Adnkronos

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Televisione

Maurizio Crozza ha siglato con La7 lunedì scorso, un contratto triennale. L'annuncio è stato dato oggi dal presidente de La7, Urbano Cairo che ha spiegato che quest'accordo prevede la totale esclusiva del comico genovese. Il contratto partirà il 1 gennaio del 2014 per chiudersi il 31 dicembre 2016.

«Crozza - ha detto Cairo- partirà domani con uno spettacolo di 9 puntate fino a metà dicembre poi da fine febbraio, inizi di marzo inizierà la sua programmazione di tre mesi in tre mesi per i prossimi tre anni»

In realtà, ha spiegato Cairo, l'esclusiva consentirà comunque a Maurizio Crozza di proseguire la sua collaborazione con Ballaro. Quanto alla trattativa con La7 ha spiegato il manager del comico Beppe Caschetto «si è conclusa positivamente perchè in realtà Cairo mi è sembrato l'unico veramente convinto di voler Crozza nella sua televisione. Discorso diverso invece ci è sembrato quello portato avanti nella trattativa dalla Rai e da Mediaset. In sostanza -ha proseguito Caschetto- Cairo ha fatto di tutto per averlo mentre dalle altre parti ci pare che si facesse di tutto per non averlo»

A Ballarò, ha spiegato Caschetto, «Crozza prende 2.500 euro a puntata e avrebbe preso 110mila euro a puntata per un programma tutto suo». Quanto alle offerte pervenute da Mediaset per il comico genovese «sono state non importanti ma importantissime, si è trattato di un'offerta molto seria e per un numero di anni molto consistente». Quanto al no a Sky Crozza non ha accettato, ha spiegato Caschetto, «perchè a lui interessa fare una televisione generalista». Circa invece al compenso che il comico percepirà per i prossimi tre anni a La7 nè Caschetto nè Cairo hanno fornito indicazioni

Secondo l'agente,  lo spettacolo del suo assistito «alla Rai sarebbe costato 475mila euro a puntata: per tutto il venerdì sera si andava sui 600mila contro il milione che oggi si stima costi l'intera serata per Rai1». Crozza non interviene alla conferenza stampa, ma il suo agente legge un tweet con il quale il comico smentisce di aver rilasciato un'intervista al Messaggero nella quale gli viene attribuita la frase «vedo che nel mirino finiscono solo artisti considerati di sinistra». Ma l'autore dell'articolo conferma le dichiarazioni del comico «riportate tra virgolette», frutto di una conversazione registrata, spiegando che «solo una minima parte riferisce frasi riportate da collaboratori dell'attore».

Impossibile comunque sapere qualcosa di più sul compenso, difeso da una 'clausola di riservatezzà, del nuovo contratto di Crozza, un accordo comunque non legato a risultati di audience o pubblicitari. Il manager dice che «anche l'Eni non racconta quanto paga il greggio» e Urbano Cairo non si lascia sfuggire una parola.

«Con questo contratto non esagererei parlando di 'sfida alla Raì - dice l'editore - ma siamo contenti dei nostri risultati, che ci hanno portato all'audience del 4,5% nel prime time, con raccolta pubblicitaria di luglio-settembre in crescita del 3,5% ed evidenze buonissime anche in ottobre». «Non ho intenzione di avere nuovi soci e, anche se potessi, di cedere quote», aggiunge Cairo rispondendo ai giornalisti sulla concretezza di ipotesi secondo le quali Diego Della Valle sarebbe interessato a entrare nel capitale della rete televisiva.

«Stiamo lavorando con forza sui costi»,
aggiunge, dicendosi «molto soddisfatto» dei risultati di programmi come quelli condotti da Gianluigi Paragone o da Salvo Sottile. Cairo appare invece molto freddo sui processi di consolidamento in atto tra le concessionarie pubblicitarie. «Secondo me aggregare realtà che hanno difficoltà non è una cosa positiva: mettere insieme l'offerta di prodotti diversi come la tv e la carta stampata non va bene, anche perchè porta a proporre solo quello che si vende meglio mentre tutti i prodotti devono essere valorizzati al meglio secondo le loro specificità», spiega l'editore, nato come manager oltre 20 anni fa a capo di Mondadori pubblicità.

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