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Sanremo 2014: avvio da brivido, poi Fabio e Luciana brillano con Casta e Carrà

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Fonte: Ansa

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"Come inizio non c'è male". Sanremo 2014 inizia anche con un inconveniente tecnico: il sipario del teatro Ariston si è bloccato e così Fazio è stato costretto a improvvisare, cosa che ha fatto con assoluta disinvoltura. Poi una lettura sui danni paesaggistici al nostro Paese. Durante la lettura urla in sala di due spettatori che saliti su un'impalcatura chiedevano di leggere una lettera costringendo Fazio a ripetere le gesta di Pippo Baudo ai tempi del tentato suicidio in teatro. "Chiedo scusa a tutti ma dobbiamo comprendere la disperazione, di fronte alla drammaticità di certe situazioni è difficile mantenere la calma".

La protesta - Proprio all'inizio del festival Fabio Fazio si è trovato ad affrontare una situazione di emergenza con due disoccupati saliti su un'impalcatura dell'Ariston che gli hanno consegnato una lettera rivolta alle istituzioni per far conoscere il dramma del lavoro in Campania. Poi la situazione è tornata sotto controllo.

Il fuori programma e' avvenuto durante il monologo d'apertura del festival
mentre Fazio leggeva un monologo dedicato alla bellezza e partito con un riferimento al treno deragliato. A quanto si apprende due persone in galleria all'inizio del Festival hanno minacciato di buttarsi giù chiedendo che venisse letta una loro lettera alla istituzioni. ''Sono lavoratori di Pompei, Napoli e Caserta - ha spiegato Fabio Fazio quando, dopo alcuni momenti di grande concitazione, è tornata la calma - che hanno problemi di lavoro e reclamano il diritto alla loro dignità. Non c'è niente di piu' importante di questo''.

Il direttore di Rai1, Giancarlo Leone ha incontrato i due lavoratori che hanno protestato in apertura del festival. ''Temevano che Fazio non avrebbe letto la loro lettera - ha spiegato Leone - ma poi li abbiamo riaccompagnati in galleria ad ascoltare il conduttore ed erano commossi, avrebbero anche voluto ringraziare''.

Beppe Grillo, intanto, seduto in platea. Prima aveva improvvisato un comizio davanti al teatro Ariston. 

Dopo le scene drammatiche dei due uomini sull'impalcatura, Sanremo è ripartito da uno dei momenti che passeranno alla storia del festival: Luciano Ligabue che, insieme a Mauro Pagani, canta "Creuza de ma", nel giorno del compleanno di Fabrizio De Andrè e a 30 anni dall'uscita dell'album capolavoro che prende il titolo da questa canzone straordinaria. Una versione acustica con Pagani, che ha firmato "Creuza de ma" insieme a De Andrè, al bozouki. Ligabue, che è per la prima volta sul palco del festival, tornerà all'Ariston sabato.

Laetitia Casta torna al festival da star -
Laetitia Casta è tornata a Sanremo da star, accolta da Luciana Littizzetto con la inevitabile ironia. Vestito da esistenzialista francese, Fabio Fazio si è temerariamente avventurato in "Ne me quitte pas", il capolavoro di Jacques Brel. La Casta, che ha sottolineato l'eccessiva malinconia di Fazio ha replicato con una versione di "Meraviglioso" che ha interpretato con correttezza. A ricreare il clima esistenzialista, Fazio ha riproposto "Le foglie morte" ma, a sorpresa,si è trovato a cantarla per Luciana Littizzetto che senza mezzi termini ha detto: "tanto non te la da". Imperterrito Fazio ha ripreso la sua "Foglie morte" ma il clima esistenzialista si è trasformato in quello dell'avanspettacolo di "Polvere di stelle" con "Ma 'ndo vai" cantata da Laetitia Casta con un corpo di ballerini in omaggio a Monica Vitti mentre glitter colorati coprivano il palco. Con la complicità di Paolo Jannacci e indossando l'impermeabile del grande Enzo, Fazio ha replicato con "Silvano". Un numero di varietà concluso con un doveroso omaggio a Enzo Jannacci.

Scambio fuori onda in sala tra Fazio-Grillo
- Scambio fuori onda in sala tra Fabio Fazio, sul palco dell'Ariston e Beppe Grillo seduto in platea. ''Appena siamo in onda arrivo!'', ha scherzato il leader M5s. ''Ti ci metti pure tu? Ma ormai ti hanno superato'', ha risposto il conduttore riferendosi alla protesta di alcuni lavoratori che ha interrotto la serata nei primi minuti. ''Non puoi immaginare quanto mi fa piacere'', ha detto Fazio riferendosi alla presenza di Grillo, che gli ha replicato ''Parlami in diretta''. E il conduttore: ''Ora fatemi fare il Festival, altrimenti faccio Ballarò''.

Raffaella Carrà, appello a governo indiano per Marò -
Raffaella Carrà irrompe sulla vicenda dei Marò. Durante il suo lungo intervento ha rivolto un appello al governo indiano "perché lascino che i due Marò vengano processati in Italia e fatti tornare a casa". Poi si prende il festival con la sua vitalità. Con il suo nuovo look dance e il nuovo repertorio è arrivata all'Ariston per festeggiare i 60 anni della Rai. Ha trovato persino il modo di rivolgere un appello al governo indiano per la vicenda dei Marò. Una fuoriclasse, "wonder woman" come l'ha definita Luciana Littizzetto che ha proposto "Rumore" con l'abito nero originale. Battute sul "lato b" della Littizzetto, citazioni della "Grande Bellezza" di Sorrentino (dove nella colonna sonora c'è "A far l'amore comincia tu" il pezzo con Bob Sinclair), accenni alla sua proverbiale scaramanzia, gran finale con la sigla di "Pronto Raffaella". In sala un trionfo annunciato, per una donna che ha fatto la storia della tv.

Cat Stevens, religione, pace, emozioni -
Cat Stevens è arrivato all'Ariston con l'aria disinvolta di un uomo che quasi 40 anni fa, all'apice del successo ha mollato la carriera, si è convertito all'Islam e si è dedicato a una vita di riflessione lontano dalla musica per molti anni. Ha cantato "Road Singer", in cui ha citato i Beatles di "All You Need Is Love", si è concesso a un'intervista con Fabio Fazio in cui ha parlato di religione e di pace e poi, in un clima di grande emozione, ha cantato la canzone che lo ha parlato nella storia: "Father and Son". E l'Ariston gli ha tributato una standing ovation.

Omaggio a Freak Antoni - Luciana Littizzetto rende omaggio a Freak Antoni, leader carismatico degli Skiantos e pensatore imprevedibile. Mentre l'orchestra suonava "Mi piaccion le sbarbine", la Littizzetto ha citato alcuni degli aforismi più celebri, da "la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo" a "quando si tocca il fondo comincio a scavare" fino "qualche volta il fumo è meglio dell'arrosto".

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