Paolo Ruffini, ex direttore di Rai3 poi passato a La7 dall'agosto 2011, è stato nominato direttore di rete delle emittenti di Rete Blu, ovvero il canale Tv2000 e Radio InBlu.
Le due emittenti avranno dal 5 maggio anche un nuovo direttore giornalistico: Lucio Brunelli.
«Nell'ambito di un processo di generale rivisitazione della propria linea editoriale, Rete Blu S.p.A., emittente del canale televisivo Tv2000 e di Radio InBlu, è lieta di comunicare la nomina del Dr. Paolo Ruffini come Direttore di rete e del Dr. Lucio Brunelli come Direttore delle testate giornalistiche i quali dal 5 maggio inizieranno la loro attività».
Brunelli succede Stefano De Martis, al quale l'editore dei due canali rivolge i suoi ringraziamenti
Paolo Ruffini arriva da La7, che dirigeva, dopo un passato come direttore di Raitre e del Giornale Radio Rai. Lucio Brunelli, fino ad oggi, era il vaticanista del Tg2, qualifica che ricopriva dal 1995. Ha debuttato nel 1983 come giornalista professionista nel mensile30 Giorni. Ha collaborato con diversi settimanali, fra cui Il Sabato, L'Europeo, Epoca, Il Mondo. Nel 1994 cura un programma a Radio Rai, Momenti di pace, che trasmette e commenta in diretta l'angelus del Papa. Nel settembre 2005 ha rivelato sulla rivista Limes i retroscena del conclave che elesse Benedetto XVI basandosi sul diario di uno dei cardinali che presero parte alle votazioni nella Cappella Sistina. Nel 2013 gli e' stato conferito il primo premio dell'Associazione Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa.
La nomina dei due esterni viene a chiudere un periodo non facile per l'emittenza targata Cei: per oltre due mesi, dal 14 febbraio, l'interim della direzione di rete era stata affidata provvisoriamente all'ultranovantenne monsignor Francesco Ceriotti, storico direttore dell'Ufficio per le Comunicazioni sociali della Cei, che ha proseguito il suo incarico oltre quanto era possibile prevedere a febbraio.
La situazione di stallo aveva fatto parlare di possibili contrasti all'interno della stessa Conferenza episcopale. Ma a smorzare ogni polemica era stato il nuovo segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino che aveva definito la chiusura del rapporto di lavoro di Boffo, come una «normale volonta' di rinnovamento»