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Capello al debutto domani al microfono per Ungheria-Italia

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Fonte: La Gazzetta dello Sport

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Fabio CapelloRicomincia la stagione anche per Fabio Capello, già rimpianto dal Real Madrid, ma stavolta la sua «panchina» è un po' più in alto: la postazione Rai al fianco di Marco Civoli visto che domani sera commenterà l'amichevole Ungheria-Italia.

L'allenatore, che ha già lavorato come spalla del telecronista negli anni Ottanta su Telemontecarlo e nel 1998-99 Sulla Rai per la Nazionale, ha firmato un contratto ancora con la televisione di Stato, voluto fortissimamente dal direttore di Rai Sport Massimo De Luca. Sarà impegnato anche nelle partite di Champions League e come opinionista della Domenica Sportiva, ma vuoi mettere la maglia azzurra? Fa palpitare anche un duro come lui.

Come affronterà questo nuovo impegno?
«Con la giusta tensione e la giusta emozione, con la consapevolezza che raccontare l'Italia campione del mondo è un'esperienza diversa da tutte le altre: ha un fascino particolare anche se la squadra è già così diversa da quella trionfante in Germania, visto che alcuni hanno lasciato e che ci sono tanti giovani».

Già, che cosa ne pensa delle scelte di Totti e Nesta?
«Non sono dentro il loro fisico e soprattutto dentro la loro testa. Se un giocatore non se la sente dì vestire la maglia della Nazionale è meglio che non ci sia».

Quale atteggiamento avrà durante le telecronache?
«E' un'Italia da appoggiare in tutte le maniere, siamo campioni del mondo, ma abbiamo anche tanti giocatori nuovi. Bisogna essere critici nella maniera giusta considerando che gli azzurri giocheranno subito la partita più importante contro la Francia e che Donadoni non è stato accontentato quando ha chiesto di anticipare il campionato: il torneo francese è già alla quarta giornata, la Francia ha due amichevoli prima di incontrarci, noi siamo meno rodati. E per esperienza so che è un problema vero, serio, non avere i minuti nelle gambe».

Che cosa vuol dire critico nella maniera giusta?
«Che quando sarà necessario sarò critico, altrimenti che ci sto a fare? Ma avrò un occhio d'attenzione considerando i problemi di questa formazione. La critica giusta è quella obiettiva, senza prevenzione: se c'è un errore sì sottolinea, ma il mio compito è anche precisare, approfondire, raccontare ciò che il telespettatore non vede, aiutarlo a seguire il gioco. In ogni caso confido... in Luca Toni che è quello che ha giocato di più, ha segnato, e ha dimostrato di essere entrato in forma».

L'exploit di Quagliarella se l'aspettava?
«Dalla Spagna lo vedevo che era in crescita, ma un'esplosione del genere, per la verità, non me l'aspettavo. D'altra parte, se Donadoni l'ha scelto un motivo c'era. Alla fine è sempre così: soltanto l'allenatore può conoscere le condizioni fisiche e psicologiche dei suoi giocatori».

Italia-Francia vuol dire anche Materazzi-Zidane e commenti vari sulla testata...
«Io dico basta,.non c'è altro da aggiungere».

In questi giorni ha parlato con Marco Civoli?
«No, ma avevamo già fatto telecronache insieme per televisioni private, quindi ci conosciamo già bene anche al microfono».

La partita Ideale che avrebbe voluto commentare?
«Tutte quelle dell'ultimo Mondiale. Emozioni uniche, esprimerle in diretta deve essere stato bellissimo».

All'Olimpiade di Torino aveva raccontato anche l'hockey ghiaccio...
«Perché fare il telecronista mi piace, alla base di tutto c'è il divertimento, senza questo spirito sarebbe impossibile».

Emozionato per questa nuova avventura?
«Certo. Se non c'è emozione sei piatto».

La lucina rossa della telecamera è pronta a riaccendersi.

Gabriella Mancini
per "La Gazzetta dello Sport"

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