House & Co, quando l'Auditel non avr pi senso
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: La Repubblica
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Digitale Terrestre
L'assenza è più interessante della presenza e House lo scopre presto: i suoi tre assistenti se ne sono andati in chiusura di terza stagione, la quarta inizia con lui, il dottore, che prova a continuare da solo. Non può farcela, ovviamente, ma lo snodo del racconto sale di tono proprio per il fatto che quei tre non ci sono più. La quarta stagione di Dr. House arriverà con la dovuta calma a marzo su Canale 5. Ma quelli di Mediaset la stanno già mandando in onda come punta di diamante della programmazione dei tre nuovi canali a pagamento in digitale terrestre, Joi, Mya e Steel (ma che nomi). In sintesi: chi vuole vedere prima House, paga. Ma lo vede senza pubblicità - soprattutto quella micidiale degli spot in cui si finge che parli House stesso - e questo al momento è un "plus" notevole, anche rispetto a Sky, dove infilano pubblicità dappertutto. Prezzi modici (8 euro al mese) ma rispetto a Sky l'offerta è decisamente inferiore.
Inoltre, meglio non vendere l'inesistente: né House, né Nip/Tuck, né le altre serie in programma sono mai andate prima a pagamento che in chiaro. Per i fautori della tv diffusa è un bel momento: finalmente le grandi aziende generaliste invitano il proprio pubblico a distribuirsi su più canali. Arriverà il giorno, quindi, in cui puntare sui dati d'ascolto non avrà il minimo senso (come non ne ha per Sky) visto che sono gli stessi attori in gioco a frammentare il pubblico. Tra serie, film, eventi, a Mediaset hanno definito quello in onda sui nuovi canali "prodotto pregiato". Sarebbe bello scoprire come i dirigenti definiscono - quando parlano tra di loro - i programmi che vanno correntemente sulla tv per tutti.
Inoltre, meglio non vendere l'inesistente: né House, né Nip/Tuck, né le altre serie in programma sono mai andate prima a pagamento che in chiaro. Per i fautori della tv diffusa è un bel momento: finalmente le grandi aziende generaliste invitano il proprio pubblico a distribuirsi su più canali. Arriverà il giorno, quindi, in cui puntare sui dati d'ascolto non avrà il minimo senso (come non ne ha per Sky) visto che sono gli stessi attori in gioco a frammentare il pubblico. Tra serie, film, eventi, a Mediaset hanno definito quello in onda sui nuovi canali "prodotto pregiato". Sarebbe bello scoprire come i dirigenti definiscono - quando parlano tra di loro - i programmi che vanno correntemente sulla tv per tutti.
Antonio Dipollina
per "La Repubblica"
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