E' nata l'Associazione per lo sviluppo della radio digitale
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Italia Oggi
Regole e standard tecnici comuni per lo sviluppo della radio digitale in Italia. È quanto si propone l'Associazione per la radiofonia digitale in Italia che, con la firma dell'atto costitutivo intende promuovere l'avvio e il pieno sviluppo pluralistico della tecnologia radiofonica digitale.
Fanno parte di questa nuova associazione Aeranti Corallo, che rappresenta oltre 700 emittenti radiofoniche locali, Rai Way e Rna -Radio nazionali associate.
Alla presidenza è stato eletto il presidente di Rai Way, Francesco De Domenico. Nel direttivo i vicepresidenti Marco Rossignoli (coordinatore Aeranti Corallo e presidente Aeranti) e Eduardo Montefusco (presidente Rna), e i consiglieri Stefano Ciccotti (amministratore delegato Rai Way), Luigi Bardelli (membro del comitato esecutivo Aeranti Corallo e presidente Corallo) e Fabrizio Guidi (Rna).
Primo impegno l'avvio e lo sviluppo pluralistico della tecnologia radiofonica digitale, supportando i lavori del tavolo creato dall'Autorità garante per le comunicazioni, che tornerà a riunirsi, cercando di reperire anche le risorse necessarie per il passaggio dall'analogico al digitale.
«Alla riunione», ha spiegato il presidente Francesco De Domenico, «chiederemo all'Agcom di varare subito la nuova regolamentazione per l'assegnazione delle frequenze, lo standard tecnologico da utilizzare, gli apparati di ricezione e quindi le licenze. Non è più tempo di sperimentazione: la radio digitale è pronta a partire. Siamo convinti che la transizione al digitale per la radio debba procedere, senza perdere tempo, con le stesse modalità utilizzate per la tv digitale terrestre, favorita e promossa da diversi governi. Credo che l'esecutivo che uscirà dalle elezioni farà un'operazione giusta se si comporterà in modo analogo nel campo radiofonico: c'è bisogno di risorse pubbliche».
De Domenico ha ricordato che «nel fare questo percorso dobbiamo tenere conto anche delle esperienze fatte dagli altri paesi europei per la radio digitale, dove non si è tenuto conto che la maggior parte dell'ascolto, tra il 60 e il 70% avviene in auto: per questo nessun, progetto non può non partire da questo dato di base».
Il direttore generale della Rai, Claudio Cappon ha spiegato che «la presenta di Rai Way testimonia che la Rai crede al digitale. Abbiamo lavorato molto in questo senso anche nel settore televisivo. Oggi lanciamo il passaggio al digitale anche nella radiofonia. Siamo pronti al salto di qualità e crediamo che la Rai possa diventare leader anche in questo settore».
Il coordinatore di Aeranti Corallo Marco Rossignoli ha ricordato che una quarantina di radio associate hanno iniziato la sperimentazione, assieme a Rai Way, nelle aree di Bologna e Venezia per «verificare la possibilità di superare le problematiche che non hanno consentito l'adozione del T-Dab in Italia, sistema che non permette una transizione al digitale come naturale evoluzione dell'analogico e nel rispetto dei principi del pluralismo».
Entro due mesi dovrebbero partire le sperimentazioni con il Dab+ e il Dmb Visual Radio. Le aziende produttrici sono pronte a mettere sul mercato apparecchi radiofonici per la ricezione in digitale e secondo il segretario nazionale di Rna Sergio Natucci «non è previsto alcuno switch off, ovvero lo spegnimento del segnale analogico: il digitale sarà dunque un elemento aggiuntivo e non prevede servizi a pagamento di alcun tipo: il pubblico potrà usufruirne gratuitamente e liberamente».
Antonio Ranalli
per "Italia Oggi"
(12/03/08)
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