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Gli Europei sulla Rai? I lettori di Digital-Sat: ''un disastro'' / parte 1

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Fonte: Digital-Sat (original)

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Sport
La Rai non è Sky, più nel male che nel bene. Questa potrebbe essere in estrema sintesi la conclusione cui sono pervenuti tutti i lettori che hanno raccolto il nostro invito di commentare la copertura Rai di questi Campionati Europei di calcio. Premetto subito che la questione non si esaurirà con questo pezzo, ma prevediamo di ritornarci anche prima della conclusione di Euro 2008. Perciò continuate pure ad inviare le vostre mail a redazione@digital-sat.it, sempre aperto a raccogliere ogni vostra voce.
 
Qualcuno potrebbe obiettare subito con la mia sintesi poiché è improprio mettere a confronto una tv generalista, peraltro ?di Stato?, e una pay tv, ma dopo la copertura congiunta dei Mondiali 2006 le differenze nel trattare la Nazionale e in generale una competizione così importante emergono con ancor più vigore.
 
Inizio subito ringraziandovi per la grande quantità di messaggi ricevuti, ben al di sopra di ogni nostra aspettativa. Chiunque non vedesse pubblicata la sua mail, non si disperi perché come detto la discussione sull?argomento non finirà oggi.
 
«Questi Europei sulla Rai hanno poche cose positive e molte negative ? ci scrive Valentino ?, ritengo doveroso che la tv statale in qualità di servizio pubblico trasmetta le partite della squadra che rappresenta la nazione nel mondo e in Europa. Mi duole dirlo ma i buoni giudizi sono già finiti? il motivo sta nella carenza impressionante di quantità e di qualità degli ospiti delle rubriche associate agli europei e, cosa ancor più grave, nell?ostinarsi a mandare in onda le stesse rubriche con gli stessi ospiti più volte durante il giorno, con argomentazioni ripetitive e nemmeno paragonabili neanche a quelle da bar».
 
Non sono piaciute a Valentino nemmeno le seconde voci: «la seconda voce (che sia Dossena o Bagni non cambia) sembra voler fare lo show-man facendo spesso battutine, impuntandosi su presunti infallibili dogmi calcistici (come Dossena che afferma che il primo allenatore che effettua un cambio è spesso quello che perderà il match) e cercando di trascinare nella goliardia il collega di fianco», ma non è comunque d?accordo nell?affiancare una telecronaca partecipata come proposto da alcuni ragazzi attraverso un?utopica petizione: «sarebbe una umiliazione per la dignità del personale sportivo Rai. Io proporrei, a partire dal prossimo evento, di dare l'opportunità di scegliere se seguire la partita con la telecronaca o con il solo effetto ambientale dello stadio». Almeno ci sarebbe possibilità di scelta?
 
Rimaniamo in tema di telecronache per riportare il breve appunto inviatoci da Red5: «le telecronache, gli approfondimenti e il contorno sono a livello degli anni 70. Sentire la Morace commentare il calcio è come se Enrico Papi si mettesse a discutere di fisica nucleare».
 
Pensiamo di aver individuato il vero pomo della discordia, proprio il commento dei match, come ci dice sinteticamente kilifi: «purtroppo devo seguire le partite sulla Rai, visto che Sky non ha i diritti. E qui mi sembra già di aver detto tutto».
 
«L'unica parola che mi viene in mente per descrivere gli Europei sulla Rai è TORTURA! ? ci va giù pesante Aurora ?. Per me questi campionati sono diventati una tortura, ogni giorno alle 18 sembra sempre di avviarsi verso il patibolo». Tra le cause di una così categorica bocciatura ci sono l?assenza di sintesi complete, nonostante i costosi diritti, «nessuna intervista, nessun contributo dallo stadio, un?inutile moviola e tante chiacchere a vuoto». Interessante poi il discorso legato al contesto: «non c?è nessun collegamento con i dintorni dello stadio dove si è appena svolta la partita. E questa è una cosa che a me da molto fastidio: Europei e Mondiali vanno vissuti soprattutto fra i tifosi, nelle città dove si gioca, non in uno studio di una bruttezza immane con personaggi irritanti».
 
A questo si ricollega direttamente anche l?intervento di Ele: «vorrei che la Rai capisse che di Sky non rimpiangiamo solo Caressa e le telecronache in generale (che non è poco) ma anche tutti quei programmi che erano intorno, qualsiasi match si giocasse ti dava l'impressione di essere lì, e poi c'era il commento della Gialappa?s per tutte le partite in tv, (io ho un po' di difficoltà a portare lo stereo in cucina e metterlo vicino alla tv). Non si svolgeva tutto in uno studio con tre persone che non parlavano d?altro che d?Italia e di moviola». Proprio sugli studi post-partita fa notare Ele che «non era neanche passato un secondo dalla fine di Olanda-Francia che già il telecronista stava dando la linea alla pubblicità, allo studio o al Tg, non lo so con precisione perchè ho cambiato canale e ho guardato il post-partita su una rete satellitare tedesca. Sarà stupido ma a me sembrava logico star lì a fare i commenti sulla partita mentre gli olandesi esultavano, sbaglio o è una cosa normale che di solito le altre reti fanno?!». Direi che non è affatto stupido, ma forse poco redditizio?
 
«Rai di tutto, di brutto», si permette di riconiare lo storico motto Alessio: «sono del parere che un evento mediatico del genere non vada solo raccontato passivamente, ma debba essere vissuto quasi in prima persona. Se non è il tifoso che va in Svizzera, deve essere la Svizzera che entra a casa del tifoso grazie alla tv. Ciò che acuisce questo distacco è senz'altro la telecronaca delle gare. Troppo monotone e con commentatori non all'altezza. Stendiamo un velo pietoso su Bagni che con quella sua risatina forzata quasi di compiacimento non fa altro che fare rimpiangere in continuazione il duo Caressa - Bergomi. Inoltre nelle trasmissioni di approfondimento si cerca troppo di generalizzare affidandosi spesso alle battute di Teocoli. Il calcio è ancora, per fortuna, uno sport. Ad una pagliacciata, nonostante alcuni arbitri ne attentino la sua integrità, deve ancora arrivarci».
 
Il rimpianto di Sky non è quindi solo di Cito e Grasso, come avevamo riportato. Oltre ad Alessio, anche Andrea vorrebbe un ritorno di Caressa al commento dell?Italia e non solo: «sarà che si chiamano Europei e non Mondiali, sarà che l'Italia non sta facendo faville, ma la voce di Caressa, la competenza di Beppe Bergomi, la simpatia a bordo campo di De Grandis mancano davvero tanto. Civoli è competente, ma Salvatore Bagni è proprio fastidioso. Quella sua voglia di dire cosa gli azzurri devono o non devono fare, quel suo "vizio" di prevedere le azioni (al telespettatore non resta altro che "toccare ferro" tutte le volte!). Il coinvolgimento di Caressa ha fatto il giro del mondo e dovrebbe diventare la voce ufficiale delle partite della nazionale: "abbraciamoci forte e vogliamoci bene", "Fate le valigie, andiamo a Berlino, andiamo a Berlinoooo". Quando sento queste spente telecronache agli europei mi viene quasi voglia di abbassare il volume del televisore e alzare quello della radio con la Gialappa's  così almeno rido un po'».
 
Finora è evidente che la maggioranza dei nostri lettori non è per nulla soddisfatta delle telecronache, degli studi, degli opinionisti messi in campo dalla Rai. Ma c?è anche qualcuno che non la pensa così, come per esempio Max: «Per me questa volta la copertura e l'esclusiva Rai per Euro 2008 è stata una piacevole sorpresa. In primis la qualità video e cioè in 16:9 sul Dtt e addirittura, per chi ce l'ha, in HD in alcune zone, poi le repliche sempre in 16:9. In secundis i commenti, anche se non precisi e a volte inutili quelli tecnici, ma almeno non urlati o con il ripetere lo stesso soprannome (Cannnavaro per esempio...) fino a farlo diventare un refrain tipo Striscia la notizia! Poi, secondo me molto importante, nessun superspot pochi istanti prima della partita, così da vivere appieno l'atmosfera, subito dopo gli inni. Da migliorare la chiusura del collegamento perchè vedere vincitori e vinti, le loro espressioni, quelle dei tifosi e le mie sensazioni "non ha prezzo" e purtroppo si è comportata come una tv commerciale. Da segnalare anche le rubriche al mattino su RaiSportPiù di discussioni mai banali (una buona usanza presa dal Giro, anche quello in 16:9)».
 
Max non è il solo a promuovere la Rai dal punto di vista tecnico (e in questo sentiamo di complimentarci anche noi), ma anticipo già che sull?aspetto della qualità video, delle novità chiamate widescreen e Alta Definizione parleremo appositamente dopo la conclusione degli Europei, coinvolgendovi con le vostre opinioni come sempre.
 
«Vedo che criticare la Rai è una moda, forse sono uno dei pochi a difenderla e dunque dico che sono soddisfatto delle telecronache dell'Italia, di quelle delle altre partite e degli opinionisti. In giro non vedo di meglio». Esordisce così Pino, che aggiunge però che «non mancano sbavature anche in Rai naturalmente, tutto si può migliorare ma se l'alternativa è la telecronaca protagonista e urlata di Sky mi tengo la Rai».
 
Da questa selezione di interventi qui riportata abbiamo capito che la questione, come prevedibile, non è oggettiva, bensì molto personale, de gustibus potremmo meglio dire. Ecco perché la soluzione migliore, a mio modesto avviso, potrebbe essere quella di raddoppiare la scelta, affiancando alla tv del ?servizio pubblico? quella di Sky che, in questo genere di eventi, dimostra tutto il suo valore. E gli ultimi Mondiali di Germania non hanno fatto che confermarcelo.
 
Proprio i continui paragoni con quella copertura sono stati deleteri per esprimere i giudizi sulla Rai, rea forse di aver privilegiato le parole alle immagini, protagoniste solo durante i match e durante le asfissianti moviole semaforiche. E anche le parole, che su Sky erano di vario tipo (frivole e giocose al mattino, serie e pertinenti durante i match, critiche e tecniche fino a notte fonda), sulla Rai rivestono sempre un tono poco appropriato, troppo in balia delle battute di spirito (alcune delle quali terribilmente da censurare) e poco degli esperti tecnici che invece affollavano lo studio Sky sotto il nome di talent.
 
Per chiudere (ma solo momentaneamente, perché potete inviarci fin d?ora i vostri commenti per la seconda puntata), vi segnalo un altro articolo di Aldo Grasso, pubblicato ieri sul Corriere della Sera, che analizza tra il serio e il faceto il linguaggio delle telecronache moderne, prendendo spunto da quelle Rai di questi Europei. Per leggerlo integralmente, cliccate qui. Di seguito riporto un piccolo passaggio:
 
Questi Europei propongono due fatti curiosi. Dopo l?esperienza parziale dei Mondiali 2006, un grande evento sportivo torna a tempo pieno in Rai, «in chiaro», visibile cioè a tutti gli spettatori. Nel frattempo, il tecnicismo è aumentato, grazie anche ai commenti domenicali di Sky che però sa di rivolgersi a un pubblico settoriale, d?intenditori. Le telecronache della Rai sono abbastanza grigie, sempre rigorosamente tautologiche (dicono quello che lo spettatore vede), un po? monotone. Succede allora, come fa l?incontenibile Salvatore Bagni con Marco Civoli, che la seconda voce, dedicata al commento tecnico, sovrasti la prima, si allarghi, esalti il gergo corporativo. Se prima uno spettatore da Nazionale poteva intuire il significato di formule come «accarezzare il palo» o «addormentare la partita», adesso deve seguire l'incontro con il vocabolario (che purtroppo non esiste).
 
Posso personalmente dirmi d?accordo con Grasso per quanto riguarda l?evoluzione delle telecronache (e in generale dei programmi sportivi), dovuta non solo a Sky ma anche a Mediaset prima e Premium poi, che hanno dato una scossa sia a livello linguistico e di impostazione dei vari programmi giornalistici,  anche quando nettamente separati da quelli di intrattenimento (dopo l?infelice Serie A di Bonolis).
 
La questione rimane però aperta e la parola quindi ritorna a voi: continuate a scriverci all?indirizzo redazione@digital-sat.it per commentare sia l?aspetto prettamente giornalistico che quello tecnico audio/video di questi Europei made in Rai. Grazie a chi lo ha già fatto (e nessuno vieta loro di rifarlo) e grazie anticipatamente a chi lo farà.
 
Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"

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