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Diritti tv: a Sky piace la Tim Cup e si appella a Bruxelles

News inserita da: Simone Rossi (Satred)

Fonte: Il Velino.it

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Sky Italia
Se la trattativa privata per gli highlights della serie A prosegue a colpi di ?ribassi?, non si annunciano certo rose e fiori per la bistrattata Coppa Italia.

La Base d?asta del bando della Lega era di 14 milioni (più Iva) e offriva - a partire dagli ottavi di finale ? i diritti tv della competizione di tutte le piattaforme per due anni. Un?asta andata deserta, e alla quale stanno seguendo trattative private con TiMedia, Rai e Conto Tv. Niente Mediaset, insomma, come da tradizione. E soprattutto niente Sky Italia.

Eppure, Commissione europea permettendo, l?interlocutore principe della Lega calcio per l?acquisto dei diritti tv della Coppa Italia poteva diventare proprio la piattaforma di Rupert Murdoch. Non è un mistero che Sky sarebbe disponibile ad acquistare al giusto prezzo - e a rilanciare con il giusto spazio ? la Tim Cup. Ma la Lega Calcio avrebbe dovuto concedere l?esclusiva assoluta al satellite per l?edizione 2008-09 e 2009-2010. E per farlo bisognava chiedere una deroga a Bruxelles per rendere meno rigidi i vincoli che Sky avrà ancora fino al 2011. Deroga che sia Antonio Matarrese sia James Murdoch hanno chiesto, per ora inutilmente.

Una coppetta, la Tim Cup, che nella passata stagione è rimasta al buio fino a Natale, e a gennaio è stata venduta davvero in saldi alla Rai: cinque milioni di euro. L?anno prima, sempre Viale Mazzini pagò i diritti tv (dagli ottavi di finale) undici milioni; e l?anno prima ancora ne sborsò ben 26. Le quotazioni della Coppa Italia, insomma, come quelle del campionato, sono in discesa. In attesa che qualcuno si decida a premiare il vincitore della Coppa Italia con l?accesso alla Champions League, cerchiamo di capire per quale motivo alla Lega Calcio per intavolare la trattativa con Sky occorre il via libera dell?Ue.
 
E facciamo un salto indietro al 2 aprile del 2003, quando l?allora Commissario europeo Mario Monti stabilì che l?acquisizione da parte di Newscorp di Telepiù spa e Stream spa era compatibile con il mercato e con le leggi europee. Il tutto a patto che lo ?Squalo? rispettasse ? fino al 31 dicembre 2011 ? alcuni paletti.

Sky Italia ha dovuto rinunciare ?ai propri diritti esclusivi in relazione alle piattaforme televisive diverse dal satellite?, per esempio, e ?ai propri diritti esclusivi per i servizi pay-per-view, video-on-demand e near-video on demand su tutte le piattaforme?. ?Newscorp - si legge ancora nel testo di Bruxelles - non sottoscriverà contratti di durata superiore a due anni con le società calcistiche e di durata superiore a tre anni con gli studios cinematografici?. E anche qui esclusiva solo per il satellite e niente diritti di protezione.

Murdoch, inoltre, si è impegnato a offrire ?alle terze parti interessate, senza vincoli e su base non esclusiva, il diritto di distribuire qualunque contenuto premium su piattaforme diverse dal satellite se e fino a quando la piattaforma combinata offrirà tali contenuti premium ai propri clienti al dettaglio. Tale offerta verrà fatta sulla base del principio del ?retail minus??.

Sky Italia, infine, è stata costretta a dismettere ?le proprietà di trasmissione terrestre digitali e analogiche di Telepiù e a non intraprendere ulteriori attività di Dtt, né come rete né come operatore al dettaglio?.

Qualcosa, però, ora potrebbe cambiare. Il braccio di ferro tra Sky e la Commissione europea - sostenuto anche da un?apposita missione a Bruxelles della Confindustria del calcio ? ha cominciato a sortire i primi frutti.

La commissione si è finalmente decisa a prendere in mano il dossier Sky e, con una lettera (38 domande) datata giugno 2008, ha comunicato agli operatori italiani che Newscorp ha chiesto una modifica sostanziale degli impegni del 2003. Per esempio ? eccoci tornati in Via Rosellini - poter partecipare alle aste dei diritti tv per tutte le piattaforme. Magari per poi rivendere i gol agli altri broadcaster come fanno in casa Mediaset dove comprano i diritti satellitari senza avere la piattaforma per trasmetterli.

D?altronde quelle restrizioni - a distanza di cinque anni ? sembra proprio abbiano fatto il proprio tempo. Il mercato, come certificato di recente anche dall?Autorità per le comunicazioni, è profondamente cambiato. Ma è vero anche che quei paletti non hanno impedito a Sky di realizzare ricavi nel 2007 per due miliardi 347 milioni di euro e di introdurre in Italia un sostanziale ?triopolio?
Gianluca Vacchio
per "Il Velino.it"

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