Il caso del telecronista RAI Nicol� Carosio, la Domenica Sportiva chiarisce

Nell'ultima puntata della Domenica Sportiva su Rai2, il direttore di Rai Sport Massimo De Luca ha aperto uno spazio del suo programma per rendere 'giustizia' ad uno dei pionieri del giornalismo sportivo italiano, Nicolò Carosio.

Carosio, palermitano classe 1907, e  famoso per la sua definizione '"quasi gol'" per oltre trent'anni ha raccontato i principali eventi sportivi italiani ed internazionali di calcio (tra cui i primi due mondiali vinti dall'Italia nel 34 e nel 38), prima alla radio e poi con la nascita della televisione sul piccolo schermo.

Tracciato il profilo del protagonista del'episodio torniamo con la memoria ai Mondiali di Calcio messicani del 1970, quelli dell'epica partita Italia - Germania 4-3 famosa in tutto il mondo.

In quella spedizione sudamericana i due principali telecronisti che raccontarono le partite per la RAI,  furono appunto lo stesso Carosio (a cui erano affidate le telecronache azzurre) e come secondo Nando Martellini.

Durante il girone eliminatorio dopo aver superato la Svezia per 1-0 (con gol di Domenghini) e pareggiato per 0-0 contro l'Uruguay, la formazione campione d'Europa 68 (l'Italia ndr)  ebbe da affrontare l'11 Giugno alle 16 (mezzanotte da noi) a Toluca l'Israele.  L'arbitro della gara era il brasiliano De Moraes, mentre uno dei guardalinee era l'etiope Tarekegn. 

Questa partita è passata alla storia (nella tradizione popolare) perchè secondo quanto riferì a suo tempo l'ambiasciata etiope a Roma, Carosio avrebbe insultato durante la cronaca con esclamazioni a sfondo razzista l'etiope Tarekegn ("negro, negraccio") autore di numerosi errori.

Dopo questa segnalazione i dirigenti RAI dell'epoca allontanarono immediatamente Carosio dall'incarico, affidando i restanti incontri dell'Italia alla voce di Martellini.

Nel filmato andato in onda, qualche giorno fa (che vi riproponiamo a margine dell'articolo), viene definitivamente ristabilita la figura di Carosio che in nessuno dei frammenti del filmato originale in cui il cronista fa' riferimento al guardalinee vengono usate espressioni offensive verso la sua persona.

Simone Rossi
per "Digital-Sat.it"