RaiSat, Freccero lavora ad un restyling dei canali in vista dell'autunno
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Il Mondo
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Digitale Terrestre
Riportiamo di seguito una interessante anticipazione pubblicata sul numero odierno del settimanale economico di casa Rcs, "Il Mondo", a proposito delle future mosse di Carlo Freccero, presidente di Raisat, dopo la diaspora dei suoi canali dalla piattaforma Sky e l'approdo sul digitale terrestre sardo e sul satellite di TivùSat.
Nuovo nome, nuovo logo, nuove missioni editoriali. L'appuntamento è per ottobre, quando la Rai dovrà ridiscutere le missioni editoriali delle attuali reti Raisat (Extra, Premium, Cinema, YoYo), il cui contratto con Sky del valore di 50 milioni di euro (compresi i canali free) non è stato rinnovato, salvo ripensamenti.
Il canale Raisat Premium potrebbe cambiare completamente linea editoriale proponendo programmi sia di fiction che di cinema, assorbendo di tatto il canale Cinema. I quattro canali, accorpandosi, rimarrebbero tre. Da Locamo, dove si trova per il Festival del Cinema, Carlo Freccero (foto), direttore di RaiSat, parla anche in qualità di direttore della rete digitale Rai4. «Raisat aveva ottimi ascolti, era la terza piattaforma dopo Sky e Fox. Cinema, Extra e Premium erano le 3 reti che facevano più audience. Gambero Rosso, vista l'incertezza e l'impossibilità di poter rinnovare il contratto con Raisat, è corsa ai ripari in tempo e ha pensato di condurre la trattativa separatamente con Sky. Anche la chiusura del canale Smash era necessaria. Era un doppione. Per razionalizzare le reti si è pensato di puntare sul canale giovanile Yoyo e di mantenere il canale Gulp, sempre dedicato ai ragazzi, sulla piattaforma del digitale terrestre».
Capitolo ascolti. «A giugno le reti di Raisat sono arrivate anche alle 0,60% di share. Come nel primo trimestre dell'anno, quando abbiamo registralo tra lo 0,57 e 0,60%». E dei circa 80 dipendenti di Raisat che ne sarà? «Verranno dislocali in Rai e sui nuovi canali». Per il direttore generale della Rai, Mauro Masi, se Sky avesse lasciato le cose come erano, sarebbe arrivata al 14% di ascolti nel 2012. «Quelle quote si possono raggiungere quando tutte le reti saranno all digital. In tv si lavora sul futuro prossimo, non sul futuro anteriore». Il digitale terrestre, che andrebbe completato nel 2011, è al momento visibile (in tutta la sua completezza, ndDS) in Sardegna, dove ha raggiunto uno share del 1,60%.
Barbara Millucci
per "Il Mondo"
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