Il Venerdìtoriale - C'è ancora spazio in tivù per l'intrattenimento sportivo?
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Digital-Sat (original)
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Sport
Consuetudine del venerdì mattina su Digital-Sat è il VENERDÌTORIALE, che oggi affronta il tema dei programmi sportivi a matrice comica, o meglio di intrattenimento sportivo. Prendiamo spunto dalla visione della nuova edizione di Guida al campionato (Italia Uno, domenica ore 13.00) per una riflessione a tutto tondo sul genere.
Si può ancora ridere di calcio? Se guardiamo gli ultimi palinsesti autunnali, potremmo forse rispondere con un secco no. Quello che abbiamo definito nel sommario “intrattenimento sportivo” sembra essere definitivamente tramontato, almeno sulle tv generaliste, con il restyling subito da Guida al campionato, che aveva trovato in questi ultimi anni la sua forma ideale ed in qualche modo innovativa, almeno per l’orario in cui va in onda.
Procedendo con ordine, bisogna ricordare come ‘Guida’ sia l’ultimo marchio storico dello sport di Mediaset, essendo nato nel 1989 con la conduzione – pensate un po’ – di Sandro Piccinini, che l’ha poi ceduta ad Alberto Brandi (questa successione avverrà poi anche per Controcampo), a cui è subentrato Mino Taveri a partire dal 2006.
È proprio in quest’anno che il programma si rigenera e cambia faccia: da trasmissione di pura informazione diventa infotainment con le parti di ‘info’ decisamente inferiori a quelle di ‘tainment’, senza per questo svilire la sua funzione di preparare alle partite del pomeriggio, unico punto fermo nella storia di ‘Guida’, insieme alla presenza di Maurizio Mosca.
Nonostante i diritti, acquisiti in quell’anno da Mediaset, le notizie dai campi si alternano ad imitazioni, gag, parodie che rendono il mix vincente sotto il profilo dei contenuti, lanciando nuovi personaggi comici (uno su tutti Andrea Perroni che impersonava Sandro Piccinini, nella foto) ed essendo assolutamente originali nel genere, visto il contestuale cambiamento di Quelli che il calcio divenuta una vetrina per isolani o aspiranti cantanti.
Oltre al programma creato da Fabio Fazio non si può non pensare a quel Mai dire gol che tutti i testi di storia della televisione riportano come il capofamiglia del genere, anche se forse il vero primato spetta ad Aldo Biscardi e al suo Processo che negli anni si è trasformato fino all’animata commedia dell’arte di questi ultimi anni.
Purtroppo però per 'Guida' è necessario parlare al passato, dal momento che l’edizione attuale ha annullato ogni inserto comico ritornando ad una serietà che probabilmente stona con la sua mission storica. Anche il titolo pare inappropriato non essendo più una ‘Guida’ all’intero campionato, ma solo alle partite in onda sul digitale terrestre Premium, funzione questa che svolge appieno utilizzando anche il medesimo studio, le stesse grafiche ed anche qualche opinionista in comune (Riccardo Ferri o Giovanni Galli).
Un vero peccato per una trasmissione che non è mai stata così seria come quest’anno (come anche la co-conduttrice, Susanna Petrone), dove gli unici – immancabili, anche se forse ne faremmo volentieri a meno – spazi con le risate sono rappresentati dalle bombe di Mosca (a cui è stato aggiunto un sottofondo musicale che le rende ancora meno credibili) e dal ritorno del pendolino, dove vengono “pronosticati”, in modo molto fantasioso, gli esiti dei big match di giornata.
Tornando al tema più ampio della moria dei programmi di “intrattenimento sportivo”, dicevamo in apertura come tale fenomeno fosse limitato alle reti generaliste. E così è, almeno in parte. L’unico programma comico sul calcio ad oggi in programmazione lo propone Sky che ha affidato dalla scorsa stagione questa funzione a Gene Gnocchi e al suo Gnok Calcio Show, in onda su Sky Sport 1 ogni domenica alle 18.30 e in replica su Sky Uno il lunedì in prima serata. Il programma, nato come parodia di Sky Calcio Show, ha invece preso una strada propria e lo dimostra l’inserimento da quest’anno del pubblico in studio, una mancanza che anche noi lo scorso anno facemmo notare allo stesso Gnocchi, e siamo felici che alla fine ci abbia dato ragione anche coi fatti.
Ma Gnok non è il primo programma comico di Sky, che già nel 2003 prevedeva in palinsesto 10, condotto da Alessandro Bonan e Dario Vergassola, in onda ogni venerdì sera, che aveva l’obiettivo di mostrare i calciatori in situazioni extra-sportive e renderli così più familiari e meno ‘montati’. Un’operazione ispirata dal decano dei programmi del genere, Soccer AM, che dal 1995 è un appuntamento impedibile per gli appassionati di calcio inglesi abbonati a BSkyB.
Dopo 10 sono arrivati altri programmi, sempre prodotti dalla fucina di Sky Sport, come 1X2 Generation, 100% Campionato, 100% Mondiale, Fantascudetto Show, senza dimenticare Mondo Gol. Solo quest’ultimo, insieme a Gnok, cerca oggi di intrattenere con il calcio, tema di discussione sempre molto diffuso nelle chiacchiere da bar, ma che in televisione non riesce più a sfondare.
Se un tempo ciò era imputabile all’impossibilità di superare la Gialappa’s che ne deteneva quasi l’esclusiva, oggi assistiamo forse ad una mancanza di fiducia da parte dei direttori di rete nei confronti del genere o chissà forse anche degli autori. E dire che con personaggi come Mourinho,che fanno del macchiettismo la loro strategia di comunicazione, la materia prima non manca di certo...
Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"
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