Retequattro: una serata interamente dedicata alle vittime dell'Olocausto
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)
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Televisione
"Shoah: voce biblica che significa desolazione, catastrofe, disastro. Questo vocabolo venne adottato per la prima volta nella comunità ebraica di Palestina, nel 1938, in riferimento al pogrom della cosiddetta Notte dei Cristalli (Germania, 9-10 novembre 1938). Da allora definisce nella sua interezza il genocidio della popolazione ebraica d?Europa, perpetrato durante la seconda guerra mondiale."
Martedì 26 gennaio 2010, alla vigilia del decennale della Giornata della Memoria, Retequattro propone una serata interamente dedicata alle vittime dell?Olocausto.
La rete diretta da Giuseppe Feyles, programmerà quindi, in prima serata, il pluripremiato film di Roman Polanski Il Pianista e, in seconda serata, l?opera di Pasquale Squitieri in prima visione tv Il giorno della Shoah.
Il Pianista, del 2002, narra la vicenda del pianista ebreo Wladyslaw Szpilman (Adrien Brody), dallo scoppio della Seconda guerra mondiale fino alla liberazione di Varsavia da parte delle Armate Rosse. La pellicola, vincitrice di 3 premi Oscar e di 1 Palma d?Oroal Festival di Cannes, è unanimemente considerata come uno dei migliori film del regista Roman Polanski.
Il giorno della Shoah, del 2009, prende le mosse dalla recente tragedia del terremoto dell?Aquila, per raccontare la storia di Alberto (Giorgio Albertazzi), anziano imprenditore ebreo, e della moglie Ester (Claudia Cardinale). La coppia, residente a Roma, non appena appreso del sisma che ha colpito l?Abruzzo, si reca nella zona terremotata.
Proprio lì, infatti, vive la famiglia Rotondi, che sessant?anni prima aveva aiutato, nascondendoli a rischio della vita, Alberto ed Ester, evitandogli così la deportazione seguita ai rastrellamenti compiuti dai nazisti.
Alberto, durante quei terribili momenti, non potrà fare altro che ricordare gli intensi momenti passati in gioventù con l?amico Nello (Enio Girolami): la paura di essere scoperti, i pochi momenti di gioia per la fraterna amicizia e il timore e la speranza per l?incerto futuro.
Le vicende narrate nell?opera di Pasquale Squitieri traggono spunto da alcuni fatti realmente accaduti, come ampiamente documentato dal giornalista inglese Ariel David.
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