Ha vinto, almeno per ora, sul fronte tecnologico. Riceve via libera più o meno formali dalla Commissione Europea per quanto concerne lo standard Dvbh.
Ma cresce ancora a ritmi lenti anche se l?ultima ricerca, quella condotta dall?Osservatorio Mobile Content della School of management del Politecnico di Milano, ne certifica un andamento indubbiamente positivo: i video sono passati dal 9 all'11% del mercato contro una musica che è rimasta ferma all?1%, seppur in crescita di quasi il 50% del volume, mentre Sms, Mms e microbrowsing rimangono leader con il 41% di un?industria, quella dei Vas (contenuti a valore aggiunto per la telefonia mobile).
Le prospettive più interessanti per operatori, produttori di contenuti e analisti rimangono proprio nel segmento del video.
«Dopo anni suonerie, wallpaper e tutto ciò che va sotto la categoria personalizzazione registra una flessione, dal 35 al 30% del totale, tanto che alcuni player iniziano a valutare questo segmento sempre meno interessante e strategico ? sottolinea Andrea Rangone, responsabile dell?Osservatorio Mobile Vas crescono i servizi video e tv (sia videoondemand che canali cosiddetti "a flusso", basati su streaming, download, Dvbh, videochiamata).
È una buona crescita ma al di sotto delle aspettative, che sconta, da una parte, il limitato impatto del mercato della tv mobile su Dvbh e dei servizi video e tv tradizionali basati su Umts. Ma le prospettive, secondo la mia personale valutazione, sono interessanti».
Come sempre gli analisti del Politecnico autori dell?Osservatorio tengono a mettere in evidenza opportunità e criticità :
«L?industria ? continua Rangone ? ha messo a disposizione tutti i tasselli necessari, a partire dai telefonini che garantiscono una qualità video elevata. Certo c?è ancora molto da fare in termini di offerta di modelli, ancora limitata, e di prezzo ma da questo punto di vista sappiamo che molto rapidamente assisteremo ad una diminuzione. Sul fronte della ricezione la situazione è indubbiamente migliorata, ma è importante raggiungere standard sempre più elevati perché per questo tipo di servizi la suscettibilità del consumatore finale è molto forte. Il nodo ovviamente più delicato è quello della produzione di contenuti e del costo del servizio: non possiamo pensare di sbattere sul telefonino i canali tv così come vengono realizzati per la fruizione in casa e il valore percepito di quello che mi viene offerto deve essere sostenibile».
La ricostruzione dettagliata dell?Osservatorio in relazione all?offerta Dvbh sul mercato italiano mostra comunque un?indubbia leadership a livello continentale: sono disponibili 30 canali, oltre la metà offerti in simulcast dai broadcaster televisivi tradizionali (Mediaset, Rai, Sky, La 7 ecc.) che scontano, quindi, il fatto di non essere customizzati per la telefonia mobile.
Nel dettaglio Sky è l?unico che ha stabilito accordi con tutte e tre gli operatori di telefonia che hanno attivato il servizio di Tv e, in tutto, offre 14 servizi, Mediaset è presente su 3 e Tim con 5 servizi complessivamente; la Rai rende disponibile solo due canali. C?è poi un numero importante di ulteriori Content provider per il Dvbh: La 7, Mtv, Sport Italia, Deejay, Disney, Fox, Playboy, Penthouse, Endemol.
3 stesso può essere considerato come content provider: infatti, ci sono 2 canali creati in casa grazie gli studi dell?ex canale televisivo digitale Canale7 acquistato a fine 2005 dal Gruppo Profit.
Le offerte Dvbh sono tutte a pagamento e includono tipicamente un pacchetto base e uno o più pacchetti premium (a meno di offerte promozionali gratuite). Gli operatori offrono la Mobile Tv anche in abbinamento a voce e dati in piani tariffari specifici ed esiste un solo canale gratuito.
Andrea di Stefano
per "Repubblica - Affari e Finanza"