Venerdì 4 aprile al Casinò di Venezia, si è discusso, in un workshop promosso dagli Screenings Rai, del futuro della comunicazione delle squadre di calcio. Tema dell’edizione 2014 la crescente crossmedialità e il moltiplicarsi delle piattaforme, che offrono ai Club Channels nuove opportunità per raggiungere i tifosi e aprire un nuovo dialogo con loro. Per il secondo anno consecutivo, gli Screenings hanno offerto una preziosa occasione di dialogo con gli operatori del settore a livello nazionale e internazionale, nella quale confrontare esperienze, aggiornarsi sulle tendenze di mercato e sulle innovazioni tecnologiche, sviluppare nuove idee di produzione, distribuzione e comunicazione dei canali tematici sportivi.
Eccolo, dunque, il “nuovo” calcio italiano a confronto con diversi tipi di realtà europea al workshop di Venezia. Presenti gli inglesi, Arsenal e Liverpool, efficienti, i turchi di Galatasaray e Fenerbahçe, attenti e motivati, la sorprendente realtà del Benfica. Con tutti loro, Inter, Milan, Juventus, Napoli e Roma. I canali monotematici dei grandi club europei viaggiano su altre cifre, altri obiettivi, la gestione dei new media (Twitter Facebook Instagram e via dicendo) con ben altra dinamica.
Eppure, qualcosa si muove. Lo dicono sia Roberto Scarpini, direttore di Inter Channel, che Alessandro Spartà, omologo di quello della Roma:
“Le nuove proprietà straniere (Thohir e Pallotta) hanno detto chiaramente che le rotte che abbiamo sempre seguito sin qui vanno cambiate. Ci vorrà del tempo, non poco, ma Inter e Roma si avviano a diventare brand internazionali e come tali li gestiremo d’ora in poi”.
Anche se qualche tifoso nostrano, inevitabilmente, non sarà del tutto convinto, da loro viene l’idea di un pannel europeo dei canali dei grandi club per scambiarsi idee e materiali. Stupisce, invece, ascoltare Elena Guastoni di Milan Channel:
“Siamo scesi da 50 a 35mila abbonati, ma non abbiamo prodotto, esclusive. Nemmeno la gestione sportiva ci dà una mano particolare: i giocatori non amano essere coinvolti se non nei panni di seriosissimi professionisti. Facciamo fatica a restare competitivi in un momento difficile come questo”.
Tutto ciò che non serve insomma. Basta guardare l’approccio friendly, disinvolto, dei campioni inglesi con la telecamera, il loro tentativo di trasportare i tifosi nell’atmosfera della squadra, nella sua intimitá, nel mood dello spogliatoio. Da noi ancora un tabù, per i fans più sfegatati, un sogno ad occhi aperti.