Pronti. Partenza. Via! Nel tardo pomeriggio di ieri l'ok del Ministero, nel tardo pomeriggio di oggi il tanto attesa kick off alle trasmissioni di CIELO, il canale gratuito del gruppo News Corp su digitale terrestre. Inizierà, come previsto, con l'edizione di SKY Tg24.
Se è valsa la pena dell'attesa, questo lo sapremo solo quando saremo effettivamente davanti allo schermo sintonizzati chi sul 129 di Sky chi sul 10 del digitale terrestre, davanti a quel "Cielo" che finora è stato abbastanza coperto, per non dire piovoso.
La storia, che abbiamo seguito sin dal 30 novembre scorso qui su Digital-Sat, i nostri lettori la conoscono bene, avendoci dedicato anche il Venerdìtoriale del 4 dicembre. L'unica cosa da dire in queste circostanze, senza però mettere in campo rilievi politici come ci siamo sempre ben guardati dal fare, è solo una: finalmente!
E lo diciamo da telespettatori, da studiosi e appassionati del mondo della televisione e dei media digitali: una pluralità dell'offerta è una cosa che va sempre incentivata, meglio poi se gratuita e disponibile - speriamo nel breve periodo - a tutta la popolazione italiana (inizialmente la copertura del mux L'Espresso non sarà eccelsa). Già il digitale, per come è stato sempre promosso, garantisce per sua natura l'ampliamento dell'offerta, grazie ai multiplex che - come dice la parola stessa - moltiplicano la capacità trasmissiva permettendo la trasmissione simultanea di molteplici canali.
Cielo sarà l'ultimo in ordine di partenza (e sarà sicuramente superato a breve in questa graduatoria dai nuovi canali che la Rai sta preparando per il nuovo anno) ma ha il potenziale per rimanere in testa alla classifica dei più graditi. Non forse per i già abbonati Sky che lo vedono come un canale "replay" dove rivedere ciò che già hanno visto nelle altre reti, ma sicuramente per i moltissimi nuovi spettatori che potranno facilmente innamorarsi di Boris, piuttosto che di Donne Assassine o altri contenuti inediti per la tv in chiaro.
Un solo dubbio ci tocca, ma lo sentiamo comunque ancora molto distante: qualcuno ha esternato il rischio che l'operazione Cielo possa diventare una semplice vetrina dell'offerta pay di Sky, con contenuti di basso livello dati gratuitamente per preservare quelli pregiati invece a pagamento. Un pericolo che ha per esempio posto il direttore di Raisport, Eugenio De Paoli, per quanto riguarda le Olimpiadi del 2014 e del 2016 che Sky tuttora detiene in esclusiva e che potrebbe demandare, per la parte in chiaro, al suo canale gratuito scegliendo essa stessa cosa "regalare" e cosa "vendere". Ma questo caso specifico sarà uno degli argomenti del prossimo Venerdìtoriale.
Sta di fatto che Cielo ha dalla sua la grande opportunità di colmare un vuoto nel panorama televisivo italiano, quello di orientarsi ad un pubblico giovane, un target ancora più "commerciale" di quello delle reti Mediaset e che solo Rai4 sta già cercando di soddisfare (con ampi riconoscimenti da parte dell'opinione pubblica sia in termini di critica che di ascolti) a fronte dei minimi investimenti, come sempre fa notare il suo direttore Freccero. Qui invece la solidità del gruppo News Corp garantisce qualche possibilità in più, da oggi la parola passa ai canale, al suo palinsesto e ai suoi contenuti. E ovviamente anche al suo pubblico, chiamato a decretare il successo (o l'insuccesso) di questo canale tanto desiderato.
Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"